Un weekend con Zero Day
Amici, parliamoci chiaro: il weekend per me è sacro! Ma non nel senso divano-pizza-relax che immaginate. Io sono quello che appena sente odore di sabato e domenica inforca la bici o si infila le scarpe da trekking. Aria aperta, chilometri e endorfine sono il mio carburante. Però, ogni tanto (ma proprio ogni tanto!), Netflix tira fuori dal cilindro una serie così ipnotica da farmi dimenticare persino la gioia di una pedalata al tramonto. Questo weekend, la colpevole si chiamava “Zero Day”.
Avevo adocchiato il trailer un paio di settimane fa, mentre cercavo disperatamente qualcosa di nuovo (e di qualità) da vedere. Intrighi politici? Complotto internazionale che puzza di bruciato? Tecnologia che controlla le nostre vite più di quanto ammettiamo? Sembrava cucita su misura per i miei gusti! E, devo dire la verità, “Zero Day” non solo ha risposto alle mie aspettative, ma le ha persino superate a pieni voti.
La premessa è di quelle che ti fanno venire i brividi: immaginate un futuro (forse non troppo lontano) dove la politica è un teatrino gestito da algoritmi spietati, dati trafugati e interessi oscuri che si muovono nell’ombra. Un mondo in cui la privacy è una reliquia del passato e i politici sono burattini nelle mani di chi controlla il potere digitale. Ecco, “Zero Day” ti scaraventa in questo scenario senza preavviso, facendoti sentire un po’ come Neo in “Matrix”, quando capisce che la realtà che conosceva era solo un’illusione ben orchestrata.
Ma cosa mi ha davvero conquistato di questa serie?
- Una trama che ti fa rimpiangere le otto ore di sonno (e ne vale la pena!): Dimenticatevi le solite storie riscaldate che trovate ovunque. Certo, “Zero Day” attinge ai classici del thriller politico, ma li condisce con una dose di originalità e paranoia così ben calibrata da tenervi incollati allo schermo. Ogni episodio è un labirinto di indizi, colpi di scena che ti fanno sobbalzare e rivelazioni che ti costringono a rimettere in discussione tutto quello che pensavi di aver capito. Fidatevi, vi ritroverete a elaborare teorie contorte sul divano fino a notte fonda (e a maledire Netflix perché ha osato rilasciare solo una stagione!).
- Personaggi che sembrano i vostri vicini di casa (con qualche segreto in più): Scordatevi gli eroi infallibili o i cattivi che sembrano usciti da un fumetto. I personaggi di “Zero Day” sono pieni di contraddizioni, debolezze e zone d’ombra. Sono persone normali, con i loro problemi quotidiani, le loro ambizioni più o meno confessabili e i loro scheletri ben nascosti nell’armadio, che cercano di sopravvivere (e magari di fare la cosa giusta) in un mondo che sembra impazzito. Vi ritroverete a tifare per alcuni, a detestarne altri e, soprattutto, a chiedervi cosa fareste voi al loro posto. E, secondo me, è proprio questa la forza di “Zero Day”: la sua capacità di farci immedesimare nei personaggi e di farci riflettere sulle nostre scelte.
- Una regia che ti fa sentire un agente segreto (anche se sei solo sul divano): La regia è semplicemente superba. La fotografia è curata nei minimi dettagli, con colori freddi e atmosfere cupe che amplificano la sensazione di paranoia e sfiducia che permea la serie. La colonna sonora è inquietante al punto giusto e ti fa venire la pelle d’oca. E poi ci sono le inquadrature, i primi piani che rivelano le emozioni nascoste, i movimenti di camera che ti fanno sentire come se stessi spiando i personaggi da vicino… Insomma, tutto concorre a creare una tensione palpabile e a farti sentire parte del complotto.
- Un cast stellare che non sbaglia un colpo: Gli attori sono incredibilmente bravi. Riescono a dare spessore e credibilità anche ai personaggi più complessi e a trasmettere le loro emozioni con una potenza che ti colpisce dritto al cuore. Non voglio fare spoiler, ma preparatevi a delle performance davvero indimenticabili.
Dove “Zero Day” potrebbe migliorare (se proprio vogliamo essere pignoli):
Ok, ammettiamolo: la perfezione non esiste (nemmeno su Netflix). Forse un paio di episodi centrali hanno qualche lieve rallentamento, con dialoghi un po’ prolissi o scene che si prendono troppo tempo per arrivare al punto. Ma, onestamente, non è un difetto così grave da rovinare l’esperienza. Anzi, questi momenti di “pausa” servono per darti un attimo di respiro prima che la tensione torni a salire vertiginosamente. E poi, diciamocelo, a me piace quando una serie mi fa riflettere e mi dà il tempo di assimilare quello che sto vedendo.
Il verdetto finale

Se siete amanti dei thriller politici, delle storie che vi tengono svegli fino all’alba e delle serie che vi spingono a interrogarvi sul futuro che stiamo costruendo (o distruggendo), “Zero Day” è assolutamente imperdibile. Io l’ho divorata in un solo weekend e non mi sono pentito nemmeno per un secondo. Anzi, non vedo l’ora di confrontarmi con i miei amici e colleghi per scambiarci opinioni, teorie (anche le più folli) e magari anche qualche preoccupazione in più!
Quindi, cosa state aspettando? Spegnete il telefono (o almeno mettetelo in modalità silenziosa), preparatevi una tisana rilassante (o un bicchiere di vino, a seconda dei gusti), mettetevi comodi sul divano e date una possibilità a “Zero Day” su Netflix.